A 85 anni è morto Raymond Kopa, primo Pallone d’oro del calcio francese, il giocatore che assieme ad Alfredo Di Stefano ha caratterizzato più di ogni altro le prime edizioni della Coppa Campioni. Prima con la maglia dello Stade Reims poi con quella del Real Madrid. Da mezzapunta o da punta, Raymond Kopaszewski era un incubo per le difese e un sogno per gli attaccanti che gli giocavano accanto.
Kopa è passato alla storia del calcio per prestazioni memorabili ai Mondiali di calcio 1958 e nelle prime edizioni della Coppa Campioni. Ma la carriera di questo piccolo centrocampista capace di sfornare dribbling e assist con identica maestria e eleganza, ha rischiato di non vedere la luce. Figlio di un minatore polacco, anche Kopa da ragazzo aveva lavorato in miniera e qui si aveva perso un dito. Proprio quell’infortunio lo spinse con più decisione verso il calcio professionistico. Un percorso che parte con l’Angiers nel 1949 ma dopo due anni passa allo Stade Reims, dove conquisterà due campionati nelle prime tre stagioni e ispirerà la vittoriosa campagna europea dei biancorossi nell’edizione inaugurale della Coppa Campioni.
Il 13 giugno 1956 al Parco dei Principi di Parigi si gioca la prima finale della Coppa dei Campioni: da una parte i campioni di Francia dello Stade Reims, guidati in campo da Kopa, dall’altra i campioni di Spagna del Real Madrid di Di Stefano, Rial e Gento. Davanti al proprio pubblico Kopa e compagni passano in vantaggio tre volte per venire sampre raggiunti e poi superati 4-3 a undici minuti dalla fine. Non sarà l’unica delusione per i transalpini, che qualche giorno più tardi vedranno partire la stella Kopa in direzione Madrid.
Prima di poter esordire con la maglia del Real Kopa è costretto ad attendere la naturalizzazione di Di Stefano, al quale sottrae il ruolo di attaccante centrale per poi restituirglielo e spostarsi all’ala destra. Nella prima stagione dell’accoppiata Kopa-Di Stefano il Real vince facile in campionato e riconquista la Coppa Campioni superando in finale al Bernabeu la Fiorentina di Sarti, Julinho, Montuori.
Nel 1958 Kopa raggiunge il culmine del rendimento sia nei club che in Nazionale e il riconoscimento è universale. Col Real vince ancora la Liga e la Coppa Campioni, stavolta superando ai supplementari il Milan di Schiaffino, Liedholm, Maldini e Radice. Nel Mondiale di Svezia guida la Francia sino al terzo posto finale, esibendo visione e talento rari nel fornire assist al capocannoniere del torneo Just Fontaine (13 reti). Esibizioni premiate col Pallone d’oro. Il 1958 è anche l’anno in cui al Real Madrid arriva Ferenc Puskas che assieme a Kopa, Di Stefano e Gento formerà il reparto offensivo più esplosivo che un club abbia mai avuto.
Una combinazione di talenti unica, tenuta insieme da stima e intesa, come quelle che in nazionale lo legano a Just Fontaine. Kopa-Fontaine è una coppia formidabile, che nel 1959 si ritroverà a giocare, l’uno contro l’altro, la quarta finale della Coppa Campioni: non c’è storia e con un gol per tempo il Real di Kopa supera lo Stade Reims di Fontaine, capocannoniere del torneo con 10 reti. Dopo la finale vinta sui gli ex compagni, Kopa lascia il Real per tornare allo Stade Reims, compiendo all’inverso il viaggio di tre anni prima.
Mentre il Real continua a vincere in Europa, Kopa col ritorno in patria si regala altri due campionati francesi, il titolo di miglior giocatore del campionato nel 1960 ma patisce anche una retrocessione nel 1964. Dopo due stagioni riporta il Reims nella massima serie dove chiuderà la carriera nel giugno 1967. Con la Francia la carriera si era interrotta cinque anni prima, dopo 45 partite e 18 reti, a causa di un aspro scontro verbale col selezionatore Georges Verriest, che rifiutò di scusarsi e ritirare le critiche rivolte al giocatore, accusato di scarso rendimento e di poca lealtà verso i compagni. La storia ha condannato il nome di Verriest all’oblio, quello di Kopa è associato ancora oggi alla storia della nazionale francese, del Real Madrid e dello Stade Reims. LECHAMPIONS EUROPA