L'esordio di Rivaldo nel campionato angolano
L'esordio di Rivaldo nel campionato angolano
L'esordio di Rivaldo nel campionato angolano

Mai nella storia del calcio angolano si era registrata tanta attesa per la prima giornata di campionato. L’impresa del Recreativo do Libolo nei Preliminari della CAF Champions League 2012, che ha eliminato gli Orlando Pirates, e l’acquisto di Rivaldo da parte del Kabuscorp hanno attirato le attenzioni di osservatori e appassionati anche al di fuori dell’Africa. La qualificazione della nazionale al mondiale 2006 e l’organizzazione della Coppa d’africa nel 2010 sono stati i primi passi del cammino. Lo scorso anno l’Interclube Luanda, eliminata nella semifinale di Confederation Cup dai futuri vincitori del Maghreb Fez, aveva confermato che nel calcio angolano qualcosa si stava muovendo e nella giusta direzione. L’affermazione del Recreativo sui Pirates conferma la crescita di un movimento che non può che trarre ulteriore impulso dall’arrivo di un vecchio campione come Rivaldo.
La sola notizia dell’esordio nel campionato angolano del 40enne ex nazionale brasiliano è bastata a inserire la Girabola 2012 nella mappa del calcio mondiale. Nonostante l’entusiasmo dei 10mila tifosi presenti allo stadio dos Coqueiros di Luanda, la prima ufficiale dell’ex asso del Barcellona non è stata fortunata: i Kabuscorp hanno perso 1-0 contro il Progresso Sambizanga, che grazie a un gol di Chico al 19′ ha espugnato il campo dei vicecampioni uscenti. Nonostante la tecnica che tutti conoscono e una condizione fisica invidiabile (è rimasto in campo per l’intera gara), il tempo passa anche per Rivaldo: abbandonare il campionato brasiliano per quello angolano equivale a scendere di categoria, ma pure qui sarà dura per lui fare la differenza. Il fuoriclasse capace di incantare Camp Nou e Maracanà aprendo e chiudendo le partite da solo non c’è più da tempo, gli sono rimaste alcune giocate e la passione per un gioco troppo divertente per essere abbandonato.
Dopo i fasti di Barcellona e le delusioni al Milan, il Pallone d’oro 1999 è tornato in Brasile nel 2004, per poi andare in Grecia, Uzbekistan, ancora Brasile e adesso Angola. Quattro continenti in otto anni. Un pellegrinaggio mosso da una passione superiore all’orgoglio per il mito impolverato. Il lungo addio di Rivaldo al calcio giocato più che al mesto trascinarsi dei vecchi pugili, fa pensare al bambino ancora innamorato del suo giocattolo preferito. Più che pena suscita ammirazione un campione che nel 2012 è capace di riportare il calcio alla sua essenza: un gioco. ECL AFRICA

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