Gol belli, decisivi, insperati, ripetuti. Se c’è un giocatore che merita questa Champions League è Arijen Robben. Arijen Robben: il Bayern è luiL’olandese dalle gambe di cristallo, più tempo passato in infermeria che in campo, coi suoi gol sta portando il Bayern in finale. La particolarità è che i gol sono sempre uguali: arrivano con tiri da lontano, nelle fasi finali della partita, quando il Bayern è in maggiore difficoltà. E chiudono sempre il punteggio. Tutti lo sanno ma nessuno riesce a fermarlo: l’ala olandese con i suoi tiri da 20-25 metri ha superato negli ottavi Frey, nei quarti Van der Sar, in semifinale Lloris. Tre dei migliori portieri al mondo. Se si vuol trovare una differenza è che i primi due gol di Robben avevano dato ai bavaresi la qualificazione al turno successivo, col terzo si è limitato a ipotecarla.
Tre palle gol sprecate nei primi venti minuti, con Ribery finalmente in palla dal primo minuto. Il Bayern si presenta così, deciso a conquistare una finale che certificherebbe sul campo la rinascita della Bundesliga, la lega più in salute d’Europa. Per la serie A italiana i fasti degli anni Ottanta sono lontanissimi (stadi semivuoti, giocatori di prima grandezza che emigrano), la Premier League inglese è ormai sinonimo di indebitamento e bancarotta (l’amministrazione controllata per il Portsmouth anticipa una tendenza, inaugurata dal Leeds che si ripeterà presto), in Spagna il gap che separa Real e Barcellona dalle altre è sempre più marcato. In questo scenario decadente il Bayern e la Bundesliga rappresentano l’eccezione: stadi rinnovati, pieni in ogni occasione, bilanci societari in ordine. E anche i risultati nelle coppe europee iniziano a riflettere questa situazione che sembra preludere a un revival degli anni Settanta in cui Bayern, Borussia Moenchengladbach e Amburgo dominavano in patria e in Europa.
Ma il Lione, alla prima semifinale europea, non è arrivato all’Allianz Arena con l’intenzione di fare da sparring partner alla sempre più ambiziosa squadra di Van Gaal. I francesi giocano coperti col preciso intento di colpire in contropiede. Schema decisivo nell’eliminazione del Real Madrid negli ottavi. E l’espulsione di Ribery al 36′, decisa da Rosetti per un fallo violento quanto gratuito su Lisandro Lopes, favorisce il piano tattico della squadra di Puel, che può permettersi di liberare finalmente le ripartenze di Cissokho. La superiorità numerica dei francesi dura pochi minuti perché all’inizio della ripresa, Toulalan viene espulso per somma di ammonizioni (piccola compensazione: il secondo giallo probabilmente non sarebbe arrivato se Ribery non fosse già stato espulso). Dieci contro dieci il Bayern riprende il controllo della gara con Tymoschuck (subentrato a Olic a inzio ripresa) che dignitosamente prova a fare il Van Bommel accanto a Schwainsteiger, svolgendo il compitino con una solerzia che Van Gaal avrà certamente apprezzato. Al 60′ Robben trova un varco a sinistra, salta Cris e mette di poco a lato. Al 69′ il gol partita: da 25 metri lascia partire il solito missile che ha già mietuto tante vittime in questa Champions League e, con l’aiuto di una leggera deviazione di Muller, sorprende un Lloris meno brillante del solito. All’84’ l’olandese ha l’occasione per raddoppiare ma anziché servire Gomez o Muller si fa respingere la conclusione da Lloris. Neanche il tempo di scusarsi o imprecare che viene immediatamente sostituito con Altintop. Il disappunto  del giocatore è così plateale e ripetuto, che Van Gaal sente l’esigenza di apostrofarlo appena fuori dal campo, chiarendo all’interessato e a tutti chi comanda al Bayern. Superate le difficoltà dei primi mesi, il tecnico olandese è l’indiscusso leader dello spogliatoio bavarese. A due minuti dalla fine Govou nell’unico tiro in porta del Lione del secondo tempo sfiora il palo alla sinistra di Butt. L’esagerato attendismo degli uomini di Puel non meritava certo un simile premio. Ma al ritorno, c’è da scommetterci, la gara promette di essere parecchio diversa. ECL

Champions League 2009-10 – Semifinale di andata / Monaco, Allianz Arena

BAYERN MONACO-LIONE 1-0 (0-0)

BAYERN: Butt; Lahm, Van Buyten, Demichelis, Contento; Schweinsteiger, Pranjic (dal 63’ Gomez); Robben (dall’85’ Altintop), Muller, Ribery; Olic (dal 46′ Tymoschuk). Allenatore: Van Gaal
LIONE: Lloris; Reveillere, Cris, Toulalan, Cissokho; Gonalons; Ederson (dal 70′ Bastos), Pjanic (dal 55′ Makoun), Kallstrom, Delgado (dal 79′ Govou); Lisandro Lopez. All. Puel

Arbitro: Rosetti (Italia)
Rete: Robben al 69′
Espulsi: Ribery e Toulalan
Ammoniti: Bastos, Pranjic

©LECHAMPIONS.it. Tutti i diritti riservati/All rights reserved.