“Mi hanno chiesto la salvezza ma secondo me possiamo fare di più”. Così David Trezeguet si è presentato all’Hercules Alicante.

 Trezeguet presentato ai nuovi tifosiParole dovute, come il bacio alla nuova maglia richiesto da dirigenti e fotografi. Ma forse ci crede o magari ci spera. L’accoglienza trionfale riservata dai nuovi tifosi all’ex bomber della Juventus e della nazionale francese era quel che ci voleva per restituire allo straniero più prolifico della storia della Juventus sorriso e entusiasmo.
Gliene servirà parecchio per trascinare e ispirare una squadra al momento modesta, fatta soprattutto di giocatori in cerca di rilancio, promesse mancate e vecchie conoscenze del campionato italiano. Accanto agli ottimi Cataluyd, Cortes e Kiko Femenia, una collezione di stelle cadenti o cadute da far paura: il paraguayano ex Dortmund Nelson Valdez, gli ex valenciani Rufete e Farinos (una delusione all’Inter), gli ex madridisti Drenthe (arrivato nelle ultime ore di mercato) e Portillo (18 presenze e 4 gol con la Fiorentina nella stagione 2004-05, per quello che doveva essere l’erede di Raul), l’ex milanista Momo Sadd, l’ex Tottenham Noe Pamarot. Una squadra accomunata dalla voglia di riscatto.
L’ultimo anno e mezzo in bianconero di Re David è stato macchiato da infortuni e delusioni. Come la polemica con Claudio Ranieri, nel dopogara dell’eliminazione dei bianconeri dalla Champions League 2008-09 per mano del Chelsea. Da quel momento nella Torino bianconera le cose hanno iniziato a girar male per tutti. La scorsa stagione è stata archiviata come una delle peggiori della storia juventina: quando a inizio campionato è diventato il capocannoniere straniero della Juventus, superando Omar Sivori, ha illuso se stesso e i tifosi, perché la stagione 2009-10 non avrebbe prodotto nient’altro di buono. Trezeguet avrebbe meritato un’uscita di scena diversa: da vincente, quale è stato. Non l’ha avuta: dopo 11 anni è stato costretto ad andarsene, quasi di soppiatto, da una dirigenza rinnovata, desiderosa di voltare pagina e affidarsi ai Dzeko e Di Natale, salvo poi ripiegare su Quagliarella. Torino è alle spalle. Eppure la nuova maglia di Trezegol, a strisce verticali bianche e blu, sembra un tributo al passato: il disegno è quello della Juventus, i colori quelli della nazionale francese. Il numero, naturalmente, il 17. ECL

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