José Mourinho

Panchine bollenti in Europa: dopo Hans Dieter Flick, José Mourinho. E’ durata poco più di un anno l’avventura dell’allenatore portoghese sulla panchina del Tottenham. Il successore di Pochettino (ora alla guida del Paris Saint Germain) forse non era d’accordo con uno dei dodici club che hanno aderito alla progetto della Superlega? L’esonero (costerà agli spurs Daniel Levy più di 20 milioni) comunque sorprende di più perché arriva sei giorni prima della finale di coppa di Lega contro il Manchester City. In attesa della nomina del nuovo manager (si parla degli italiani Allegri e Sarri, ma anche di Rodgers e Nagelsmann) la panchina è momentaneamente affidata a Mason e Powell. La ‘rinuncia’ anticipata allo Special One è senz’altro figlia del pareggio casalingo (2-2) di venerdì scorso contro l’Everton di Carlo Ancelotti. Pari che ha lasciato il Tottenham al settimo posto in classifica e compromesso ulteriormente le possibilità di accesso alla prossima Champions League. La scorsa Premier League l’aveva chiusa in sesta posizione, quest’anno, dopo un buon inizio culminato col 2-0 sul Manchester City che lo scorso novembre era valso il comando della classifica, tutto è finito con il ko in casa del Liverpool (2-1, Firmino al 90’). Dopo il 16 dicembre sette ko in campionato, eliminazione dall’Europa League per mano della Dinamo Zagabria e dall’FA Cup per quella dell’Everton (4-5 dopo i tempi supplementari). Troppo per attendere la finale del 25 aprile col City, ma Levy lo ringrazia: “Josè è un grande professionista che ha mostrato un’enorme resilienza durante la pandemia. A titolo personale mi è piaciuto averlo con noi e rimpiango il fatto che i risultati non abbiamo premiato il suo lavoro”. LECHAMPIONS EUROPA

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