Cristiano Ronaldo (Juventus)

Uno stratosferico Federico Chiesa non è bastato alla Juventus per ottenere la qualificazione ai quarti di finale dell’UEFA Champions League 2020-21. Alla doppietta dell’ex ala della Fiorentina si sono aggiunti infatti clamorosi errori che hanno reso vano anche il 3-2 siglato ai tempi supplementari da Rabiot.

Il Porto passa il turno in virtù del successo per 2-1 nei primi 90′ (anche lì determinante un errore di Bentancur). All’Allianz Stadium di Torino la prima ingenuità è stata invece opera di Demiral: fallo evitabile in area e portoghesi in vantaggio dopo nemmeno 20 minuti col rigore siglato da Sergio Oliveira.

La seconda disattenzione determinante arriva al 115′: calcio di punizione per gli ospiti, barriera bianconera disposta malissimo (CR7 in particolare si gira facendo passare la palla sotto di sé) e ancora Sergio Oliveira supera l’incolpevole Szczesny, che riesce solo a sfiorare. Il match finisce in quel momento nonostante, come detto, il definitivo vantaggio dei padroni di casa firmato da Rabiot al 117′. La classica vittoria di Pirro.

Un’eliminazione (l’ennesima che vede per i bianconeri sfumare il sogno Champions) che fa riflettere inevitabilmente su diversi aspetti. La mano di Andrea Pirlo si è vista pochissimo in positivo, moltissimo in negativo. Male le gestioni delle gare, ieri sera ennesima dimostrazione: undici contro dieci per gran parte della sfida (al 54′ out Mehdi Tarami per doppia ammonizione) si è permesso alla squadra di Sergio Conceicao di continuare a far male nelle ripartenze (dopo che lo aveva ben fatto nella prima frazione di gioco), di difendersi egregiamente (strepitoso Pepe) per almeno 80′, supplementari compresi, e di meritarsi la qualificazione.

Seconda considerazione: è giusto tenere ancora Cristiano Ronaldo (ieri pessimo pur essendo stato a riposo nella partita di campionato con la Lazio) dopo i ko nell’ordine con Ajax, Lione e Porto? Il fuoriclasse portoghese (l’ingaggio di 31 milioni di euro netti a stagione, limita parecchio il resto del maercato juventino) era stato acquistato per trionfare anche in Europa, dove l’ultimo sorriso risale al  lontano 1996. Bilancio dell’esperienza juventina per CR7: due scudetti e due supercoppe italiane. Pochino per una squadra che ha messo in bacheca quasi 40 titoli in serie A.

Con Antonio Conte la Vecchia Signora aveva iniziato l’era dei nove scudetti consecutivi: al timone non c’era un tecnico senza esperienza e non c’erano nomi altisonanti in rosa. Con Massimiliano Allegri, reo di utilizzare un gioco non moderno, la Juve ha vinto cinque scudetti di fila e disputato due finali di Champons. Riflessioni e domande che pretendono risposte in vista della prossima stagione. In questa si è vinta la Supercoppa italiana e Pirlo e i suoi devono vincere la finale di coppa Italia (il prossimo 19 maggio, Atalanta permettendo). Il campionato difficilmente sfuggirà all’Inter, che ha risolto gli equivoci tattici ed è lanciata verso il tricolore.

Martedì sera si è giocato il ritorno (andata 3-2 per i tedeschi) degli ottavi di finale anche tra Borussia Dortmund e Siviglia. Anche qui doppiette: la firma il solito Herling Haaland. Il fenomeno norvegese centra un altro record nella storia della Champions League: grazie a questi altri due gol è diventato il più veloce a segnare 20 reti nella massima competizione europea per club, gli sono servite solo 14 partite!

Ma allo stadio Stadio Signal-Iduna Park è successo anche dell’altro: a inizio ripresa Haaland trova la rete del raddoppio, che viene annullata dall’arbitro Çakir dopo l’intervento del Var. Lo stesso Çakir, di nuovo su segnalazione del Var, torna a rivedere un intervento commesso un minuto prima da Koundé ai danni dell’attaccante norvegese e decreta un calcio di rigore. Il numero 9 di Terzic si fa parare il rigore, ma di nuovo interviene il Var perché Bounou non aveva i piedi sulla linea di porta. Sul secondo tentativo infine arriva il raddoppio dei gialloneri. In tutto ciò, dopo il primo rigore parato Bounou aveva urlato in faccia ad Haaland. Precipitoso. Il bomber scandinavo dopo aver segnato al secondo tentativo si è rifatto schernendo l’estremo difensore del Siviglia: ammoniti sia il norvegese che Jordan. Spettacolo. Stasera Lipsia-Liverpool (andata 0-2) e Psg-Barcellona (4-1). LECHAMPIONS EUROPA

UEFA Champions League 2020-21 – Ottavi di finale / Ritorno

JUVENTUS-PORTO 3-2 dts

Juventus: Szczesny, Cuadrado, Demiral, Bonucci (75′ De Ligt), Alex Sandro, Ramsey (75′ McKennie), Rabiot, Arthur (102′ Kulusevski), Chiesa (102′ Bernardeschi), Morata, Ronaldo. All. Pirlo
Porto: Marchesin, Manafa, Mbemba, Pepe, Zaidu Sanusi (71′ L. Diaz), Corona (118′ D. Leite),  Sergio Oliveira (118′ Loum), Uribe (90′ Grujic), Otavio (62′ Sarr), Marega (105′ T. Martinez), Taremi. All. Conceiçao.

Arbitro: Kuipers (Olanda)
Reti: 19′ Sergio Oliveira rig., 49′ Chiesa, 63′ Chiesa, 115′ S. Oliveira, 117′ Rabiot
Ammoniti: Otavio, Taremi, Chiesa, Cuadrado, S. Oliveira, Bernardeschi, Rabiot, Mbemba. Espulsi: Taremi

BORUSSIA DORTMUND-SIVIGLIA 2-2

Borussia Dortmund: Hitz, Morey (90’+5′ Meunier), Emre Can, Hummels, Schulz (89′ Zagadou), Dahoud, Delaney, Bellingham, Hazard (67′ Passlack), Reus, Haaland. All. Terzic.
Siviglia: Bounou, J. Navas, Koundé, J. Carlos, Acuña, Jordan (60′ Gomez), Fernando (86′ Rakitic), Oscar Rodriguez (79′ O. Torres), Ocampos (60′ L. De Jong), En-Nesri, Suso (86′ M. El Haddadi). All. Lopetegui.

Arbitro: Çakır (Turchia)
Reti: 35′ Haaland, 54′ Haaland rig, 69′ En-Nesry rig., 90’+6′ En-Nesry
Ammoniti: 20′ Morey, 40′ Acuña, 51′ Koundé, 55′ Haaland, 56′ Joardan, 67′ Can, 71′ O. Rodriguez, 76′ Fernando, 77′ D. Carlos.

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