Fondata nel 1892, sopravvissuta a due guerre mondiali e al quasi fallimento del 1990, dopo 118 anni la Pro Vercelli viene esclusa dai campionati professionistici italiani.
Una sanzione condivisa con altre 20 squadre ma nessuna di queste può vantare il peso della società piemontese nella storia del calcio italiano. Ben poche in realtà possono farlo: solo Juventus, Inter, Milan e Genoa hanno vinto più scudetti. Sette campionati vinti ma nessuna presenza nelle coppe europee.
Perché la Pro Vercelli da oltre mezzo secolo non è all’altezza del suo glorioso passato. Un passato ormai remoto: la squadra dei sette titoli vinti non c’era più già prima dell’arrivo di Silvio Piola. L’ultimo scudetto infatti è del 1922, mentre il più grande calciatore italiano di sempre esordirà 16enne solo sette stagioni più tardi. Piola si impone in squadra e nel campionato di serie A come un realizzatore di prima grandezza. Con lui la Pro Vercelli non riesce a conquistare altri titoli ma mantiene la speranza di poterlo fare e la cessione alla Lazio nel 1934 è l’inizio della fine. Senza di lui arriva, immediata, la retrocessione in B e da quel momento in poi per la Pro Vercelli sarà solo discesa. La squadra non tornerà più in A ma anche la B diventa una chimera (appena otto apparizioni), per una società che nel 1965 finisce col disputare il campionato di Prima categoria. L’esclusione dai campionati del luglio 2010 è solo l’ultima umiliazione riservata a un nome glorioso, che per circa 76 anni ha vagato alla ricerca di una squadra e una società degne di sé. ECL
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