Dominio coreano

Il clou della seconda giornata degli ottavi di finale dell’AFC Champions League 2011 era il doppio confronto tra le squadre della K-League coreana e quelle della J-League giapponese. I numeri non lasciano dubbi sugli attuali rapporti di forza tra i due tornei: cinque gol a zero per le rappresentanti coreane, che passano il turno senza problemi. Il Seoul, per la seconda volta in tre stagioni, supera i Kashima Antlers: 3-0 firmato da Bang Sung-hwan, Dejan Damjanovic (gran gol) e Koh Myung-jin nei minuti di recupero finali. Un successo che dà grande fiducia in vista dei quarti, come ribadito dal tecnico Choi, subentrato un mese fa al dimissionario Kwan: “Non abbiamo preferenze per il sorteggio. Contro il Kashima abbiamo dimostrato che per nessuna squadra può essere facile batterci. Possiamo vincere con tutti”.

Meno agevole il successo dei Suwon Bluewings sul Nagoya Grampus. Il 2-0 firmato da Ki-Hun Yeom al 24′ e Sang-Ho Lee al 58′ punisce fin troppo i nipponici, che per lunghi tratti hanno fatto la gara, non riuscendo però a concretizzare in avanti il possesso di palla. Un’eliminazione bruciante per la squadra allenata dall’ex Stella Rossa Dragan Stojkovic, costretta ancora una volta a rimandare il sogno di conquistare la Champions.

I vicecampioni d’Asia del Zob Ahan confermano l’ottimo momento del calcio iraniano – che manda due squadre ai quarti – superando 4-1 l’Al Nassr, che ha però sulla coscienza due errori grossolani che hanno spianato la strada verso la vittoria dei padroni di casa. Dopo appena cinque minuti lo Zob Ahan conduceva 2-0, grazie ai gol di Mohammad Ghazi (dopo 28 secondi!) e del solito Igor Castro, bravi ad approfittare della dabbenaggine della difesa dell’Al Nassr. Anche se parte del merito del primo gol è da attribuire a Mohammad Reza Khalatbari, bravissimo a rubar palla sulla destra e lanciarsi come un fulmine verso l’area dove poi serve un assist a Ghazi, a sua volta bravo a liberarsi e fiondare in rete. “E’ stato un nostro regalo. Purtroppo con quei due errori abbiamo regalato la partita” è stata l’ammissione nel post-gara dello sconsolato tecnico ospite Dragan Skocic. Nella ripresa un altro gol di Castro, la rete della bandiera firmata da Bader Al Mutwa e quella di Kheiri a un quarto d’ora dal termine, completavano il 4-1 finale di una partita durata, in realtà, mezzo minuto. Per lo Zob Ahan adesso il rischio è perdere il tecnico Mansour Ebrahimzadeh, che dopo la pausa (i quarti si giocheranno in settembre) potrebbe non essere più sulla panchina biancoverde: “Non lo so ancora, cosa accadrà. In ogni caso, auguro a questa squadra il meglio sino alla fine del torneo”. Praticamente un addio.

Un gol di Abdullah Koni basta all’Al Sadd per superare l’Al Shabab, terza squadra araba eliminata negli ottavi. Ma l’eroe della giornata per la squadra allenata dall’uruguagio Jorge Fossati è stato il portiere di casa Saqr, autore di almeno cinque parate decisive che hanno negato il pari all’Al Shabab. Il match si è svolto a Doha nel modernissimo stadio intitolato a Jassim Bin Hamad, con l’impianto di condizionamento in funzione per consentire a giocatori e tifosi di sopravvivere alla calura estiva. Il 14 settembre, dopo la pausa estiva, il torneo riprenderà coi quarti, che vedranno protagoniste tre formazioni coreane, due iraniane, un’araba, una qatariota e una giapponese (il Cerezo, unica squadra capace di vincere in trasferta, anche se in realtà giocava a Osaka il derby col Gamba). Gli accoppiamenti saranno decisi nel sorteggio che si terrà a Kuala Lumpur il prossimo 7 giugno. ECL ASIA