Gol, emozioni e follia. Il ritorno degli ottavi di finale di Europa League ha dispensato spettacolo su tutti i campi.

La rimonta al Craven Cottage di Londra del Fulham sulla Juventus, in vantaggio dopo due minuti grazie all’eterno Trezeguet e poi assediata sino all’1-4 finale, ha aperto una serata da fuochi d’artificio.
A Brema David Villa ha dato spettacolo, ispirato forse dalla tripletta che Leo Messi aveva realizzato nell’ultimo turno della Liga proprio contro il Valencia, mettendo a segno tre dei quattro gol con cui gli spagnoli hanno pareggiato contro il Werder. Il calcio ultraoffensivo di Schaaf stavolta ha fatto divertire anche gli avversari, che eliminano così la finalista dell’ultima edizione della Coppa Uefa. Restano due le formazioni tedesche in gara: Amburgo e Wolfsburg. La prima è sopravvissuta alla grande serata dell’Anderlecht. I belgi dovevano rimontare il 3-1 subito all’andata e hanno messo all’angolo gli ospiti sin dall’avvio ma senza riuscire a mettere davvero in difficoltà la formazione allenata da Bruno Labbadia, che addirittura sbloccava il risultato portandosi in vantaggio al 42′ con Boateng. Il possibile colpo del ko era la scossa di cui avevano bisogno i padroni di casa per sprigionare l’enorme potenziale offensivo. Prima del riposo un colpo di testa di Lukaku (16 anni portati con la tranquillità del campione temprato da mille battaglie) e un rigore di Suarez portavano il padroni di casa sul 2-1. Nella ripresa al 54′ Jensen dava il pari all’Amburgo, ma Biglia al 59′ e Boussoufa al 66′ portavano l’Anderlecht sul 4-2. Con quasi mezzora da giocare c’era il tempo per realizzare il gol qualificazione. In un Constant Vanden Stock trasformato in calderone, anziché il quinto gol belga arrivava la terza segnatura dell’Amburgo con Petric, gol che chiudeva una partita splendida.
Passa anche il Wolfsburg, campione uscente di Germania, che grazie al 2-1 segnato da Gentner al 118′ evita i rigori e elimina i campioni di Russia del Rubin Kazan, dopo che gli ospiti si erano portati in vantaggio al 21′ con Kasaev, per poi essere raggiunti sull’1-1 grazie a un gol dell’ex interista Martins, ispiratore involontario (tiro sbilenco) anche del raddoppio di Gentner.
Tutto nel primo tempo tra Sporting e Atletico Madrid. Nonostante lo zero a zero dell’andata al Vicente Calderon, avevamo dato favoriti gli spagnoli, che hanno confermato di tirare fuori il meglio quando non devono fare la gara: due volte in vantaggio grazie a Sergio Aguero, i colchoneros sono stati raggiunti sul pari prima da Liedson e poi da Polga nei minuti di recupero della prima frazione. Raggiungere i quarti dopo una stagione travagliata e piena di delusioni è un gran traguardo per l’Atletico.
La vittoria del Benfica a Marsiglia, dopo l’1-1 dell’andata, è una sorpresa solo per chi non ha visto la partita. L’approccio conservativo dei padroni di casa è stato deleterio perché ha dato modo ai lusitani di prendere le redini del gioco sin dai primi minuti, anche se la superiorità ospite è stata abbastanza sterile. Al punto che a sbloccare il risultato al 70′ è stato l’Olympique con Niang in una delle poche sortite offensive degli uomini di Deschamps. L’equilibrio veniva ristabilito cinque minuti dopo da Maxi Pereira e quando ci si preparava al supplementare arrivava al 91′ il gol di Kardec che puniva meritatamente la condotta troppo speculativa dei francesi.
Già deciso tutto all’andata tra Standard e Panathinaikos, dopo il 3-1 belga ad Atene. La rete di Mbokani nei minuti di recupero del primo tempo è stata il giusto premio per i tifosi dello Standard che in Europa stanno rivivendo le emozioni dei primi anni Ottanta.
Dopo il 3-0 sul Lille (Gerrard su rigore e poi doppietta di Fernando Torres) il Liverpool resta in corsa, aggrappato all’Europa League come un naufrago a una tavola. La stagione dei reds è negativa sotto ogni aspetto: fuori da tutte le competizioni interne, scarse possibilità di qualificarsi per la prossima Champions League, gioco penoso e esposizione debitoria del club sempre più grave. In un panorama simile un eventuale successo in questo torneo non risolverebbe tutti i problemi ma aiuterebbe molti (Benitez per primo) a salvare la faccia. I reds, con Valencia e Amburgo, sono i veri favoriti per la vittoria finale. ECL