Luis FabianoIl San Paolo passeggia sul Bolivar nell’anadata dei preliminari della Coppa Libertadores 2013. Si può considerare praticamente chiuso già dopo i primi 90′ il discorso qualificazione alla fase a gironi: col 5-0 messo in cassaforte ieri è impossibile ipotizzare il contrario. Stadio Ciceru Pompeu de Toledo delle grandi occasioni per l’esordio in coppa della squadra di Ney Franco che già dopo pochi minuti fa esplodere i suoi tifosi. Siamo all’ottavo minuto quando Osvaldo riceve palla sulla sinistra da Jadson e fulmina Arguello con un sinistro in diagonale dal limite dell’area. Gol da incorniciare per potenza e precisione. Passano dieci minuti e i padroni di casa raddoppiano: l’azione parte ancora dai piedi di Jadson che smarca sulla destra Aloisio, bravo a sua volta a servire Luis Fabiano, il bomber, libero da marcature strette, sigla il 2-0 con un agevole piatto sinistro. O’ Fabuloso e Aloisio protagonisti anche allo scadere della prima frazione di gioco: nel primo minuto di recupero l’ex Siviglia mette a segno doppietta personale e il 3-0 approfittando, sul tiro a botta sicura di Alosio, di una respinta corta dello sfortunato Arguello battuto da Fabiano con un delizioso pallonetto. Con i boliviani di Miguel Portugal mai in partita e ormai con i remi in barca, nel secondo tempo la musica non cambia e il festival del gol brasileiro può continuare. Il San Paolo cala il poker al 60′ con l’assistman di giornata Jadson: Osvaldo ‘restituisce’ il passaggio ottenuto nelle prime battute di gioco all’ex centrocampista dello Shakhtar Donetsk, che qui è bravo a andare in gol con un preciso destro. La goleada termina tre minuti più tardi con il portiere goleador Rogerio Ceni che supera il collega Arguello dal dischetto, completando così una cinquina che mette al sicuro la qualificazione. Tra una settimana ‘vacanza’ in Bolivia per il San Paolo che può già pensare alla fase a gironi: nel gruppo3 dovrà guadagnarsi il passaggio agli ottavi di finale contro Arsenal de Sarandì, The Strongest e soprattutto contro l’Atletico Mineiro di Ronaldinho. I biglietti per il derby vanno già a ruba.

Dida (Gremio)Nell’altro match disputato nella notte tra mercoledi e giovedi l’LDU Quito ha superato il Gremio con un gol in mischia a un quarto d’ora dal termine di Carlos Feraud. La sfida tra due vincitrici della Libertadores era un accoppiamento degno dei quarti di finale, non certo di un Preliminare. Ma per buona parte della gara lo spettacolo non è stato all’altezza delle premesse. Non hanno aiutato la macchinosità della manovra dei padroni di casa e la scarsa propensione offensiva della formazione allenata da Vanderlei Luxemburgo. L’ex ct del Brasile in rosa ha un autentico cimitero degli elefanti: assieme a giovani in cerca di rilancio come l’ex Universidad de Chile e Napoli Vargas (solo qualche contropiede inconcludente per lui in campo da inizio ripresa al posto di Willian José), ci sono infatti l’ex Liverpool Fabio Aurelio, l’ex Bayern Ze Roberto, l’ex Lione Cris, l’ex Manchester City Elano e l’ex Milan Dida. E il gol partita della Liga è arrivato in coincidenza con l’uscita dal campo del 39enne ex portiere rossonero, costretto da un infortunio muscolare a lasciare il posto al 75′ a Marcelo Grohe. Per la riserva di Dida neanche il tempo di riscaldarsi che viene subito messo al lavoro dagli avanti di Bauza: Enrique Vera entra in area sulla destra e scaglia una fucilata che Grohe riesce miracolosamente a sfiorare, tanto basta per mandarla sulla traversa; sulla respinta Garces ribatte di testa in rete ma Grohe è fenomenale nel recuperare la posizione in volo e respingere a mezz’aria la conclusione ravvicinata del centravanti di casa, ma nulla può sulla terza conclusione di Feraud. La segnatura del 22enne centrocampista ecuadoriano punisce l’unico sbandamento della retroguardia opsite, forse ancora confusa dal cambio tra i due portieri. Sino ad allora il Tricolor non aveva faticato a controllare la squadra di casa, ma il gol subito complica le cose in vista del ritorno che si disputerà nel nuova Arena del Gremio inaugurata un mese fa. ECL AMERICA

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