Cristiano Ronaldo

Solo due giocatori potevano relegare in secondo piano una semifinale mondiale. La notizia del trasferimento di Cristiano Ronaldo dal Real Madrid alla Juventus ha oscurato quella del successo della Francia sul Belgio nella prima semifinale di Russia 2018 e poteva essere superata solo da un addio di Leo Messi al Barcellona. Ma la Pulce resta dov’è e l’approdo a Torino del cinque volte Pallone d’oro portoghese, per 100 milioni di euro e un contratto quadriennale da 30 milioni a stagione, ha l’effetto di un ciclone: cancella tutto e restituisce lustro all’immagine appannata della serie A italiana.
Per qualche ora l’Italia, nell’anno in cui gli azzurri hanno mancato l’appuntamento con la Coppa del Mondo, è ritornata ad essere il centro del calcio mondiale. Sembra di essere tornati ai primi anni Ottanta, agli acquisti di Zico e Maradona da parte di Udinese e Napoli. La differenza è che Cristiano Ronaldo non arriva in un campionato stellare come quello, dove c’erano Platini, Boniek, Falcao, Cerezo, Souness, Socrates, né in una squadra che sogna il primo scudetto.
Cristiano Ronaldo arriva in un campionato parecchio ridimensionato, superato da quelli di Inghilterra, Spagna e Germania e insidato anche da quello francese, e in una squadra che ha vinto sette scudetti nelle ultime sette stagioni. Per continuare a vincere in Italia la Juventus non aveva certo bisogno di CR7, le bastava Douglas Costa.
La vera ambizione bianconera – bisognerebbe parlare ormai di ossessione – è la conquista della Champions League, passaggio obbligato per acquisire quella dimensione internazionale che viene sempre riconosciuta a Real, Barcellona, Manchester United e Bayern Monaco, ma anche agli appannati Liverpool, Milan e Ajax. Nonostante una bacheca più ricca e ben altra storia, la Juventus si ritrova accanto ai nuovi ricchi Manchester City e Psg nella corsa verso il vero gotha calcistico europeo.
Aver portato via Cristiano Ronaldo da Madrid non è colpo da poco: cinque campionati (tre in Inghilterra e due in Spagna) ma anche cinque volte vincitore di Champions League, Mondiale per club e Pallone d’oro; 4 scarpe d’oro; sei volte capocannoniere della Champions League, dove ha segnato 120 gol (15 con lo United, gli altri col Real). Miglior goleador della storia dei blancos, in nove stagioni al Real ha segnato 452 reti in 438 gare: una media di 1,03 gol a partita. E’ arrivato un campionissimo.
A livello mediatico la partita è già vinta.Quasi irrilevante l’enormità della cifra pagata per un 33enne, ancora integro ma che ha i suoi giorni migliori alle spalle. Sul campo l’obiettivo sarà strappare la Champions al Real: per Ronaldo, solo per lui, sarebbe la quarta di fila. La vera sfida è quella col suo vecchio club. Lo stesso che qualche mese fa a Torino aveva regolato la Juventus con un netto 3-0, passato alla storia per la bellissima rovesciata di CR7, salutata dalla standing ovation di tutti i tifosi bianconeri. Un gesto spontaneo che ha sorpreso, colpito ed emozionato il fuoriclasse. Quel tributo è stato il primo paletto nell’operazione che ha portato il campione a Torino. Un’ammirazione ricambiata dal portoghese, che ha visto in quella tifoseria e in quel club l’ambiente ideale per aggiungere nuovi trionfi, evitare il rischio di venire oscurato dal probabile arrivo di Neymar al Bernabeu e perseguire l’obiettivo di imporsi nel duello con Leo Messi su chi sia il vero numero uno al mondo. Difficile riuscirci continuando a stare nella Liga: dove il rapporto di titoli vinti nelle stagioni in cui hanno si sono affrontati è di 6 a 2 per l’argentino. Ronaldo, come Neymar un anno fa, punta all’affermazione a distanza. Da vedere se la scomessa pagherà anche su questo fronte. Portare la Champions a Torino aiuterebbe la causa.
Cristiano Ronaldo in Italia non ricorda solo gli acquisti di Zico e Maradona, ma rimanda soprattutto ai più recenti arrivi di Jose Mourinho sulla panchina dell’Inter o a quello di Neymar al Psg solo un anno fa: personaggi più grandi dei club e dei campionati di approdo e capaci di far loro lustro, entusiasmo e splendore solo per associazione. Senza aver ancora calciato un pallone né indossato la maglia bianconera CR7 ha già dato tanto alla Juventus e alla serie A Italiana. Poi verrà il campo. Dettagli. LECHAMPIONS EUROPA

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