Pep Guardiola (Barcellona)
Pep Guardiola (Barcellona)
Guardiola ha scelto il Bayern Monaco

Con grande delusione di giornalisti, esperti di mercato e addetti ai lavori, Pep Guardiola ha già scelto la sua nuova squadra. L’ex pluridecorato  (14 trofei in 4 anni su 18 disponibili) allenatore del Barcellona dal prossimo giugno fino all’estate del 2016 siederà sulla panchina del Bayern Monaco.
La decisione (arrivata poco più di un mese fa) colpisce perché in un colpo solo Pep sceglie un campionato alternativo dove raramente si vedono allenatori stranieri (memorabile l’esperienza di Trapattoni) e dà un’ulteriore scossa alla Bundesliga, già considerato il campionato più interessante del momento e quello con più spettatori. Colpisce ma non sorprende: il club guidato da Hoeness e Rummenigge non ha paura di lanciare in prima squadra i giovani talenti (vedi Muller, Alaba, Badstuber, Kroos e Schweinsteiger per citare alcuni esempi) e ha dimostrato più volte di saper tutelare i propri tecnici da umori di tifosi e stampa. Ambiente ideale per programmare e replicare, in salsa teutonica, il modello-Barcellona. Prospettiva che entusiasma Guardiola e, ancor di più, il Bayern, come ha sottolineato il vicepresidente Karl Heinz Rummenigge:. “Siamo felici di aver battuto la concorrenza di tanti club prestigiosi. Guardiola è uno degli allenatori più vincenti del mondo e siamo sicuri che darà lustro non solo al Bayern ma a tutto il calcio tedesco. Non vediamo l’ora di cominciare a lavorare con lui”.
Niente sterline della Premier League per il tecnico catalano, che ha preferito la Bundesliga. Una scelta che asseconda e premia il grande rilancio del calcio tedesco, un modello di organizzazione e sostenibilità finanziaria, decisamente più equilibrato e avanzato rispetto a Inghilterra, Spagna, Italia e Francia, che contunano a oscillare tra bancarotte e salvataggi interessati da parte di investitori-predatori.  Non è difficile immaginare che al soprasso finanziario seguirà presto quello tecnico e questa prospettiva è stata colta appieno da Pep Guardiola, emblema del vincere con stile. Corteggiato da mezza Europa, l’ex allenatore del Barca, si godrà gli ultimi mesi dell’anno sabbatico passato a New York con le idee più chiare e un vocabolario di tedesco in mano. Sulla panchina dei bavaresi sostituirà Jupp Heynckes, contratto in scadenza a giugno e non rinnovato, che dopo aver perso ai rigori la finale di Champions 2012, ha portato il Bayern agli ottavi di Champions e guida con 9 punti di vantaggio sul Leverkusen in Bundesliga. Certo su Heynckes pesa la sconfitta nella “finale casalinga” contro il Chelsea: una partita dominata ma perduta. Ma Heynckes è l’unico a non rallegrarsi dell’annuncio del triennale a Guardiola. Una preoccupazione in meno per tutti gli altri: Roberto Mancini vede allontanarsi così l’ombra del catalano dalla panchina del Manchester City; Jose Mourinho può sperare di essere lui a prendere il posto al Manchester United di Alex Ferguson, quando arriverà il momento (Sir Alex guida i red devils dal lontano 1986 e ora lo farà almeno fino al giugno 2014); Rafa Benitez vede salire le chances di restare al Chelsea, così come Wenger all’Arsenal. Tutte squadre cui veniva accostato il nome di Guardiola. Un gran colpo anche d’immagine quello del Bayern: Guardiola ha preferito i bavaresi al resto del gotha europeo.  Le altre (piccole) minacce per il Bayern Monaco, dice l’agente di Pep, Josep Maria Orobitg, erano rappresentate dalle italiane Milan e Roma. “Abbiamo avuto contatti anche con loro. Ma la Germania è stata scelta non per motivazioni economiche ma per l’ambizioso progetto che ci è stato illustrato e che abbiamo sposato”.
L’arrivo di Guardiola (ancora non è stata resa nota la cifra, ma si parla uno stipendio da 7 milioni a stagione più bonus in caso di vittoria in Bundesliga o in Champions League) fa felice anche il presidente onorario del Bayern, Franz Beckenbauer: “Sammer come direttore tecnico e Guardiola in panchina: non posso immaginare un tandem migliore. Non posso che togliermi il cappello”. Sono in tanti a levarselo. ECL EUROPA

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