Il Real Madrid festeggia la goleada

Il Tottenham dice addio alla Champions League e all’obiettivo dichiarato di poter coronare nella finale di Londra il sogno di diventare la prima squadra londinese e a laurearsi campione d’Europa. Con l’Arsenal già fuori, resta solo il Chelsea che la vedrà col Manchester United in un remake della finale di Mosca 2008.

Il Real Madrid festeggia la goleada
Il Real Madrid festeggia la goleada

Che il Real Madrid, reduce dalla sconfitta interna con lo Sporting Gijon (storica per Mourinho, perché la prima in nove anni per il tecnico portoghese), fosse comunque favorito si sapeva ma che potesse chiudere il discorso contro gli Spurs già nella gara di andata era meno prevedibile. Il 4-0 è un punteggio umiliante e definitivo per una buona squadra come il Tottenham, che in questo torneo ha vinto e dato spettacolo contro Inter e Milan. L’infortunio che ha messo fuori causa Aaron Lennon nel riscaldamento prepartita, il gol al 4′ di Adebayor e l’espulsione di Peter Crouch al 15′ sono stati una sequenza micidiale per le speranze inglesi. A questo si è aggiunta l’incapacità del tecnico Harry Redknapp di modificare il piano tattico iniziale, con l’eccezione dello spostamento di Gareth Bale che dopo il primo quarto d’ora sulla destra è stato riportato nella sua collocazione naturale a sinistra. Per proteggere lo 0-1 è seguito un catenaccio di altri tempi che ha retto, miracolosamente, sino alla fine del primo tempo. Scelte suicide quelle di rinunciare esplicitamente ad attaccare e di affidare il contropiede esclusivamente ai tentativi uno-contro-sei di Gareth Bale, costretto a percorrere ogni volta 70 metri di campo per vedere la sagoma di Casillas. Una manna per il Real, che liberato da ogni preoccupazione difensiva, poteva attaccare in massa sino al limite dell’area avversaria. E che difendere non sia nelle corde degli Spurs è parso evidente anche in occasione del secondo gol, realizzato da Adebayor al 57′ con una bella girata di testa. Superare Gomes è stato un gioco da ragazzi per il centravanti togolese, lasciato solo in mezzo all’area da Gallas e Dawson.  Con mezz’ora da giocare e una gara di ritorno da salvare era doveroso attendersi qualche sussulto dagli Spurs, ma Van der Vaart l’unico giocatore in grado di impensierire la squadra di casa, almeno sui calci piazzati, era stato lasciato negli spogliatoi nell’intervallo da Redknapp per puntare su Jermain Defoe, giocatore al momento in crisi di condizione e di fiducia: casomai non bastasse la forza del Real.

Il gol più bello della serata arriva al 72′ per merito di Angel Di Maria che dal vertice destro dell’area piazza nell’incrocio più lontano. Quando si parla dell’attacco stellare del Real i primi nomi sono sempre quelli di Cristiano Ronaldo e Mesut Ozil ma l’argentino è il vero fuoriclasse capace di raccordare centrocampo e attacco coi suoi movimenti, di creare spazi per i compagni, di mettere alla berlina qualunque difensore. A due minuti dal termine il poker è completato da Cristiano Ronaldo che supera Gomes con la complicità del portiere brasiliano, uno dei migliori sino a quel momento. A White Hart Lane viaggio di piacere per le merengues e occasione per salvare, almeno in parte, la faccia per gli Spurs. ECL


UEFA CHAMPIONS LEAGUE 2010-11 – Andata quarti di finale / Madrid, Santiago Bernabeu

REAL MADRID-TOTTENHAM 4-0 (1-0)

Real Madrid: Casillas, Sergio Ramos, Pepe, Carvalho, Marcelo; Xabi Alonso, Khedira (61′ Diarra); Di Maria (77′ Kakà), Ozil, Cristiano Ronaldo; Adebayor (75′ Higuain). Allenatore: Jose Mourinho
Tottenham: Gomes; Corluka (80′ Bassong), Gallas, Dawson, Assou-Ekotto; Jenas, Sandro, Modric, Bale; Van der Vaart (46′ Defoe); Crouch. Allenatore: Harry Redknapp

Arbitro: Brych (Germania)
Reti : 4′ , 57′ Adebayor; 72′ Di Maria, 88′ Cristiano Ronaldo
Ammoniti: Pepe, Adebayor; Van der Vaart, Defoe
Espulso: Crouch (15′)

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