Cinque gol in nove minuti. Così Robert Lewandowski si ritaglia un posto nella storia del Bayern, del calcio tedesco e realizza un’impresa che anche Leo Messi e Cristiano Ronaldo faticheranno ad avvicinare. Cinque reti in nove minuti sono un momento magico per chi le fa ma anche per chi assiste: l’eccezionalità di quel che sta acadendo è evidente e senti il privilegio di esserne partecipe, come spettatore. Un concentrato di emozioni, che ti esplodono davanti agli occhi. Un po’ come i tre gol in sei minuti del Liverpool al Milan nella finale di Champions League 2005.
I gol Lewandowski li ha sempre fatti. Anche con la maglia del Bayern, dove è arrivato la scorsa stagione, è a quota 25 in 36 partite di campionato. Eppure sinora a Monaco non aveva impressionato più dei predecessori Mandzukic o Gomez. Sarà perché segnare in Bundesliga per un centravanti che gioca nel Bayern, con i migliori trequartisti del campionato alle spalle, non è così difficile, sarà perché quando giochi in un club che ha avuto uno come Gerd Müller che viaggiava a più di un gol a partita per tutta la carriera, devi essere davvero speciale per impressionare.
Devi fare qualcosa di straordinario per non sembrare uno dei tanti impiegati del gol che si sono visti da quelle parti. Lewandowski dopo aver lasciato Dortmund, dove aveva acquisito un status da stella di prima grandezza del calcio mondiale, anche grazie a exploit come il poker rifilato al Real Madrid in Champions League, a Monaco sembrava ridimensionato. Uno dei tanti. Oscurato dal talento di Müller, Goetze, Ribery, dal carisma di Robben, Lahm, Neuer. Il centravanti polacco non sembrava un valore aggiunto. Per questo non ha sorpreso nessuno vederlo partire in panchina nel big match contro il Wolfsburg, che chiudeva il primo tempo in vantaggio grazie a un gol confezionato dalla coppia Draxler-Caligiuri e che si vede negare il raddoppio dal palo. Nell’intervallo Guardiola corre ai ripari e sostituisce Thiago Alcantara e Bernat con Martinez e Lewandowski. Tempo sei minuti e il numero nove del Bayern, grazie a un errore dell’ex compagno di squadra Dante, porta i suoi sull’uno a uno. Poi ancora bang, bang, bang sino alla perla del 5-1, firmato con una girata volante sotto la traversa di rara bellezza. Nove minuti in cui pallone-Lewandowski-rete sembravano legati da un magnetismo invisibile a tutti, ma percepito da chiunque: emblematico il terzo gol, con la palla che gli ritornava sempre sui piedi sino a finire in rete. Serata magica non solo per lui. LECHAMPIONS EUROPA

Bundesliga 2015-16 – 6a giornata / Monaco di Baviera, Allianz Arena

BAYERN MONACO-WOLFSBURG 5-1 (0-1)

Bayern Monaco: Neuer; Lahm, Boateng, Alaba, Bernat (45′ Lewandowski); Thiago Alcantara (45′ Javi Martinez), Xabi Alonso (78′ Kimmich), Vidal; Douglas Costa, Müller, Götze. Allenatore: Guardiola
Wolfsburg: Benaglio; Trasch, Dante, Naldo, Rodriguez; Luiz Gustavo (59′ Arnold), Guilavogui, Caligiuri, Draxler, Kruse (78′ Schürrle); Dost (78′ Bendtner). Allenatore: Hecking

Arbitro: Tobias Stieler
Reti: Lewandowski 51′, 52′, 55′, 57′ e 60′; Caligiuri 26′
Ammoniti: Vidal; Caligiuri, Rodriguez

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