Chiotis (Apoel) para il rigore di Lacazette
Chiotis (Apoel) para il rigore di Lacazette
Chiotis (Apoel) para il rigore di Lacazette (Lione)

L’Apoel Nicosia rappresenterà pure la Corea del Lione ma il successo cipriota è del tutto meritato. Che la qualificazione dell’Apoel ai quarti di finale dell’Uefa Champions League 2011-12 sia arrivata solo ai calci di rigore, dopo che Manduca aveva pareggiato al 9′ l’1-0 subìto in Francia, potrebbe far pensare a un colpo fortunato. Così non è stato. Alla gara numero 14 nel torneo, la squadra allenata da Ivan Jovanovic ha giocato col piglio di chi non vuole avere rimpianti. Subito all’attacco alla ricerca del gol, che infatti non tarda ad arrivare: rapida discesa verso l’area francese e Charalambides dalla destra serve Manduca che sotto porta batte Lloris. Nove minuti e i francesi vedono già svanire la dote dell’andata. L’Olympique è da tempo in piena involuzione e la prestazione di Nicosia conferma il trend negativo di una squadra già in calo con Puel, diventata senz’anima sotto Remi Garde. Se nel primo tempo i transalpini qualcosa hanno fatto, nella ripresa sono letteralmente scomparsi, incapaci di cambiare marcia anche negli ultimi cinque minuti dei supplementari quando avrebbero potuto sfruttare la superiorità numerica concessa dall’espulsione per somma di ammonizioni del brasiliano Gustavo Manduca. Il Lione si trova addirittura a dover ringraziare l’imprecisione in avanti di Solari, Trickovski e soprattutto del bomber Ailton, se la contesa è arrivata sino ai calci di rigore. Qui la parte del protagonista se l’è ritagliata con merito Dionisis Chiotis: mentre i compagni rivelavano una freddezza insospettabile trasformando alla perfezione tutti i tiri a disposizione, il portiere greco intuiva quattro conclusioni francesi su cinque (solo Kallstrom lo mette completamente fuoricausa), parando i tiri di Lacazette e Bastos.
L’Apoel ai quarti di finale di Champions League è una sorta di miracolo moderno, in una competizione che con l’introduzione delle teste di serie e della fase a gironi (e quindi della possibilità per le grandi di recuperare eventuali passi falsi) ha ridotto di parecchio le possibilità di ingressi imprevisti a questo punto del torneo. Per decenni le squadre cipriote – assieme ai campioni di Malta, Lussemburgo, Albania – erano membri permanenti del gruppo di cenerentole che le grandi si divertivano a impallinare nei primi turni. Con l’arrivo di tanti stranieri che hanno elevato il tasso tecnico del campionato (solo due ciprioti in campo nell’undici titolare di Jovanovic), le cose sono cambiate. Già da qualche anno: nel 2008-09 l’Anorthosis non solo aveva raggiunto il traguardo storico della fase a gironi di Champions League, ma era arrivato a giocarsi la qualificazione agli ottavi all’ultima giornata. L’impresa sfiorata dal club di Famagosta, è stata realizzata dall’Apoel che è addirittura riuscito a migliorarla. Finire nelle prime otto d’Europa, dopo essere entrati nella competizione a luglio con il successo nel Secondo turno preliminare sullo Skënderbeu campione d’Albania, iscrive di diritto questa squadra nella storia del torneo e del calcio cipriota. Un exploit che non trova analogie nelle precedenti edizioni della Champions League e che può essere forse paragonato al successo dei papuani dell’Hekari nella Champions League oceanica 2010. Anche lì veniva riscritta la geografia calcistica del continente. ECL EUROPA

UEFA Champions League 2011-12 – Ottavi di finale, andata / Nicosia, stadio Neo Gsp

APOEL NICOSIA-OLYMPIQUE LIONE 4-3 dcr (1-0)

Apoel: Chiotis; Poursaitidis, Oliveira, Paulo Jorge, Boaventura; Charalambdis (77′ Marcinho), Nuno Morais, Helder Sousa (94′ Alexandrou), Manduca; Ailton, Solari (77′ Trickovski). Allenatore: Jovanovic
Lione: Lloris; Reveillere, Cris, Koné, Cissokho; Gonalons, Kallstrom; Briand (100′ Lacazette), Ederson (73′ Gomis), Bastos; Lisandro Lopez. Allenatore: Garde

Arbitro: Undiano Mallenco (Spagna)
Rete: Manduca 9′
Ammoniti: Boaventura, Ailton, Solari; Koné, Bastos, Gonalons
Espulso: Manduca (115′)
Sequenza rigori: Kallstrom (gol), Ailton (gol); Lisandro Lopez (gol), Nuno Morais (gol); Gomis (gol), Alexandrou (gol); Lacazette (parato), Trickovski (gol); Bastos (parato)

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