Dopo Pertini, Martellini e Scirea se ne va un altro pezzo del Mundial di Spagna: a 83 anni è morto Enzo Bearzot, l’ex commissario tecnico della nazionale italiana campione del mondo 1982.

Enzo Bearzot

Il successo in Spagna, dopo mesi di polemiche feroci sulla sua conduzione e sulle convocazioni, aveva regalato al tecnico friulano l’immoralità calcistica non solo nel nostro paese: le vittorie su Argentina, Polonia e Germania Ovest ma soprattutto quella sul Brasile erano state la sublimazione del miglior calcio all’italiana, capace di combinare una difesa di ferro con la fantasia di Bruno Conti, la tecnica di Giancarlo Antognoni le doti realizzative di Paolo Rossi. Nessun catenaccio ma il calcio italiano al suo meglio: libero, due marcatori, un fluidificante a sinistra, un tornante a destra, un mediano, un interno, un regista, due punte. Così Bearzot, davanti a Zoff, schierava nell’ordine: Scirea, Gentile e Collovati (o Bergomi), Cabrini, Conti, Oriali, Tardelli, Antognoni, Rossi e Graziani (o Altobelli). Immortali: nomi scolpiti nella memoria collettiva, legati al ct come a un secondo padre ed è così che tutti i ragazzi di allora l’hanno voluto ricordare. “Un uomo di un’onestà cristallina” così il suo capitano Dino Zoff.

Se la nazionale dell’82 era stata quella del successo, quella di quattro anni prima era stata quella del bel gioco: nessuno ai Mondiali d’Argentina aveva saputo esprimere eguagliare gli Azzurri, nemmeno l’Olanda di Resenbrink sconfitta in finale dai padroni di casa argentini.

Mondiali di Spagna 82: gli Azzurri portano Bearzot in trionfo

Non a caso l’unica sconfitta subita da Kempes e compagni era stata firmata nel girone eliminatorio dalla squadra di Bearzot. Meno fortunata l’esperienza nei mondiali del Messico del 1986: la fedeltà al blocco dell’82 costa cara a Bearzot, che si ritrova una squadra logora che avrebbe probabilmente faticato ovunque, ancor di più in altitudine. La sconfitta con la Francia di Platini è il capolinea per quella squadra e anche per il ct friulano, che decide di rinunciare ai quattro anni di contratto che lo avrebbero portato a guidare la nazionale sino a Italia 90. Dopo 11 anni e 104 panchine – record per un ct italiano, sette più di Vittorio Pozzo, anche lui morto il 21 dicembre (di 42 anni fa) – passa il testimone ad Azeglio Vicini, sino ad allora tecnico dell’under 21.
Da calciatore era stato una bandiera del Torino, dove sul finire della carriera aveva visto arrivare il futuro Pallone d’oro Denis Law, che nella sua autobiografia lo ricorda come “il capitano: già avanti con gli anni, ma dalla grande tecnica e ottima visione di gioco, il giocatore più intelligente della squadra: l’unico che provava a giocare il pallone e non fare catenaccio. E avrebbe dimostrato la sua intelligenza da ct della nazionale, facendo progredire il calcio italiano”. LECHAMPIONS EUROPA

Enzo Bearzot
Nato a Aiello del Friuli il 26 settembre 1927
Morto a Milano il 21 dicembre 2010

Ruolo
Centrocampista

Squadre
Giocatore
1946–48 Pro Gorizia (39 presenze, 2 gol)
1948–51 Inter (19 presenze)
1951-54 Catania (95 presenze, 5 gol)
1954-57 Torino (65 presenze, 1 gol)
1956-57 Inter (27 presenze)
1957-1964 Torino (164 presenze, 7 gol)
Nazionale (1 presenza)
Allenatore
1964–67 Torino (settore giovanile)
1968-69 Prato
1969-75 Italia (giovanili)
1975-86 Italia (nazionale A)
Titoli
1 Campionato del mondo (1982)

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