E’ Svezia ma sembra Mesopotamia. Assyriska FF e Syrianska FC sono due squadre che partecipano al “Superettan”, il campionato di serie B svedese. 

La curva dei tifosi dell'AssyriskaGiocano a Sodertalje: una cittadina industriale di circa 60mila abitanti, trenta chilometri a sud di Stoccolma, nota all’estero come il paese natale di Bjorn Borg. Qui hanno sede alcune delle maggiori industrie svedesi che negli anni Sessanta, per far fronte al vertiginoso sviluppo delle proprie fabbriche, hanno dovuto importare mano d’opera da Paesi vicini, come la Finlandia, e lontani, come la Grecia.
La più consistente ondata migratoria è stata quella degli assiri. Un popolo rimasto senza terra dalla battaglia di Ninive del 612 ac, disperso tra Siria, Libano, Iran, Iraq e Turchia. Il 12 marzo 1971 per la Turchia è il giorno del cosidetto “golpe del memorandum”: le armate guidate dal generale Tagmac consegnano un ultimatum scritto al primo ministro Demirel, che si dimette dopo poche ore. Il nuovo assetto politico costringe alla fuga gli assiri ortodossi, che cercano asilo politico all’estero. La Svezia più di altri offre opportunità di inserimento e lavoro, in particolare nelle fabbriche di Sodertalje. Qui gli immigrati assiri arrivano in massa – rappresentano ormai più di un terzo della popolazione – ma non fanno blocco unico. Si dividono e costituiscono due circoli culturali: l’Assyriska Föreningen e il Syrianska. Il primo dà nome e vita nel 1974 all’Assyriska, una squadra di calcio che nel 1975 viene iscritta al campionato di settima serie, il gradino più basso della piramide calcistica svedese, l’equivalente della terza categoria italiana. Nel 1977 anche l’altro circolo forma la sua squadra: il Suryoyo, che solo nel 1986 prenderà il nome di Syrianska. Due squadre che diventano motivo di rivalità così accesa, che nei primi anni Novanta un derby venne sospeso per gli incidenti tra le due tifoserie e la federazione svedese vietò per quasi dieci anni alle due squadre di giocare nello stesso campionato. Bando che non ha impedito, al contrario, a Assyriska e Syrianska di rappresentare calcisticamente i circa quattro milioni di assiri sparsi per il mondo e non solo le decine di migliaia di stanza in Svezia. Un seguito imponente che le dirette radiofoniche e più recentemente Internet hanno contribuito a consolidare. Entrambe giocano in B, ma l’Assyriska nel 2004 aveva addirittura ottenuto la serie A (“Allsvenskan”) grazie alla retrocessione a tavolino dell’Örebro SK. Salto troppo grosso. La società nel giro di un paio di stagioni fa a tempo a rotolare in C per poi risalire in B. L’ambizione del primo club assiro è il ritorno nella massima serie e nessuno dei dirigenti pensa che una fusione col Syrianska potrebbe agevolarlo. Le questioni di campanile sono un buon collante interno. Ma tra assiri trovare un argomento su cui dividersi, per loro stessa ammissione, è quanto di più facile. A parte l’unanimità nell’escludere qualsiasi ipotesi di fusione, nel club si scontrano due filosofie opposte: chi vuole alimentare la leggenda dell’Assyriska nazionale-non-ufficiale-assira vorrebbe una squadra simbolo, formata da soli calciatori di origini assire; chi ha ambizioni più prettamente sportive, insiste invece sulla bontà della decisione presa nel 1990 di aprire le porte della squadra a giocatori svedesi e di altra nazionalità, che hanno il pregio di destare maggior interesse anche nel resto della comunità locale, portando la squadra al di fuori dell’enclave assira. Operazione compiuta: Assur e Babilonia erano il passato, gli assiro-svedesi il futuro diventato presente. ECLgs@eurochampionsleague.net

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Sito ufficiale dell’Assyriska FF

http://www.assyriska.se

Sito ufficiale del Syrianska FC
http://www.syrianskafc.com